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n. 131 del 23 maggio 2008

 

Comunicato stampa n. 131/2008 di venerdì 23 maggio 2008

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"Violenza e storia d'Italia", Macaluso sostituisce Martinazzoli - Domani si chiudono i lavori con il figlio di Aldo Moro

E' stato il senatore Emanuele Macaluso a concludere con un articolato intervento la seconda sessione del convegno "Violenza e storia d'Italia", che terminerà domani alla Facoltà di Scienze politiche di Macerata.
 
Lo storico esponente del Pci ha sostituito Mino Martinazzoli, che aveva aderito con entusiasmo all'iniziativa, ma all'ultimo è stato trattenuto da un leggero problema di salute. Sempre per improvvisi impedimenti personali, non hanno potuto partecipare neppure Alessandro Campi, docente di Storia del pensiero politico all'Università di Perugia, il giornalista del Corriere della sera Dino Messina e Demetrio Paolin, autore del libro "Una tragedia negata", minuziosa e lucida analisi della narrativa italiana ispirata agli anni di piombo. Nella pausa tra i lavori del mattino e quelli del pomeriggio, relatori e partecipanti al convegno hanno visitato il Centro di documentazione su partiti e movimenti politici nelle Marche in età contemporanea dell'Università di Macerata diretto dal professor Angelo Ventrone, che ha riscosso gli apprezzamenti dei presenti, compresi quelli dello storico Vittorio Vidotto (nella foto con Ventrone).
 
Per domani mattina non sono previsti cambiamenti di programma. Al tavolo dei relatori, quindi, si alterneranno il giornalista Gianni Scipione Rossi, consigliere della Fondazione Ugo Spirito di Roma, e autore di alcuni saggi molti discussi; Edoardo Novelli, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all'Università Roma Tre, Angelo Ventrone, docente dell'Università di Macerata e direttore del Centro di documentazione su partiti e movimenti politici nelle Marche in età contemporanea, Giovanni Moro, figlio dello statista assassinato dalle Br e presidente della Fondazione per la cittadinanza attiva; Michela Nacci dell' Università de L’Aquila. Il commento finale sarà tenuto dal senatore Macaluso.

 

 

 

 


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