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n. 125 del 19 maggio 2008

Comunicato stampa n. 125/2008 di lunedì 19 maggio 2008

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Dopo 54 anni, Pietro Rescigno torna all'Università di Macerata per la laurea honoris causa
Dopo 54 anni, Pietro Rescigno, riferimento autorevolissimo della dottrina civilistica italiana, sul cui Manuale si sono formati tanti studenti di Giurisprudenza e non solo, torna nell'Aula Magna dell'Università di Macerata dove, il 28 novembre 1954, giovanissimo, tenne il discorso inaugurale per l'apertura dell’anno accademico. L’anno prima, a soli venticinque anni, aveva vinto il concorso alla cattedra di Diritto civile bandito dalla Facoltà di Giurisprudenza. Mercoledì, 21 maggio, la stessa Facoltà gli rende omaggio tributandogli la laurea honoris causa in "Teoria e tecniche della normazione giuridica".
 

Rescigno.JPGLa cerimonia prenderà il via alle 11

con il saluto del rettore Roberto Sani, per proseguire con la laudatio di Carlo Alberto Graziani, professore ordinario di Diritto civile, che ricostruirà le tappe più significative della carriera e della vita di Rescigno. Dopo la lettura del dispositivo di conferimento da parte del preside della Facoltà Rino Froldi e la proclamazione del laureato, il celebre giurista terrà la sua lectio doctoralis sul tema "Il diritto privato e la società pluralista".
 
 “La piccola Università di Macerata e la regione che la ospita ed i giovani che la frequentano sono ricordi per me inestimabilmente preziosi", scrive Rescigno nel 1958 nella premessa alla sua terza monografia. "A Macerata - seguita - sembra smorzarsi ogni contraddizione, e si ritrova un senso di disteso equilibrio e di saggezza che rende gli uomini sicuri e le cose serenamente immutabili”. E per dare concretezza ai ricordi fa i nomi di colleghi a lui particolarmente cari (Mauro Cappelletti, Domenico Maffei, Feliciano Serrao) e di quegli studenti “che non mancavano mai al dialogo” (Vitaliana Vitaletti e Ranieri Felici, che di Rescigno furono assistenti volontari, Mamberti, Arturo Ciotti, De Sanctis, Mazzeo, Maceratini, Bacci, Borrelli, Travaglini, Domenella, de Antoniis, Morelli, Bartolozzi, Ciriaco, Morichi) e in particolare di quello che fu l’ultimo a chiedergli la tesi di laurea, ma che non poté giungere al traguardo: “un giornale – scrive Rescigno - mi ha portato ora la notizia della sua morte, in un’escursione sui monti dell’ascolano”. Era infatti il 30 marzo 1958 quando, in una drammatica discesa dal Vettore, Tito Zilioli perdeva la vita.
 
L’opera dello studioso è vastissima. Gli scritti di Rescigno si possono raggruppare attorno ai seguenti filoni: il giurista che interpreta il singolo istituto, il giurista che interpreta il sistema, il giurista che colloca al centro della sua riflessione la tutela della libertà dei soggetti, il giurista che guarda ai valori supremi della persona, il giurista che si pone in colloquio con gli altri. In realtà quei filoni corrispondono a profili che coesistono in quasi tutti gli scritti. Docente nelle Università di Macerata (dal 1954), Pavia (dal 1958), Bologna (dal 1960), Roma (dal 1970 fino al termine del suo insegnamento nel 2003); studioso di fama internazionale, Rescigno ha tenuto seminari, corsi e conferenze a Tübingen, Amburgo, Heidelberg, Freiburg im Breisgau, Losanna, Brasile, Colombia, Perù, Argentina; animatore di riviste storiche (in particolare la Rivista di diritto civile e la Giurisprudenza Italiana); direttore di collane (oltre alla prestigiosa Biblioteca di diritto privato, grazie alla quale ha valorizzato tanti giovani studiosi, si possono ricordare Legislazione economica, Diritto e problemi contemporanei, Momenti del pensiero giuridico moderno, Quaderni del Notariato); avvocato chiamato in tutta Italia per risolvere le questioni più delicate; guida culturale del movimento sindacale negli anni ottanta nel suo ruolo di Presidente dell’Ires (Istituto di ricerche sociali) della Cisl e di fondatore e direttore dei Quaderni del pluralismo; protagonista del dibattito sulla bioetica anche all’interno del Comitato nazionale di bioetica di cui è stato componente dal 1990 (anno dell’istituzione) fino al 2006; maestro di generazione di allievi. Tra i riconoscimenti formali, vanno annoverati, innanzi tutto, i cinque volumi in suo onore. Rescigno è, inoltre, socio dell’Accademia dei Lincei, dell’European Academy, dell’Accademia Pontaniana di Napoli, dell’Accademia delle Scienze di Bologna, dell’Accademia Peloritana di Messina, dell’Istituto lombardo di scienze, lettere e arti; dottore h.c. nell’Università di Bologna; professore h.c. nelle Università San Marcos di Lima e Externado di Bogotà; professore emerito nell’Università La Sapienza di Roma, dove ha tenuto la “laudatio” di Giovanni Paolo II in occasione della laurea h.c. conferita da quell’Università.

 

 

 


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