http://oldportal1.unimc.it/unimc/macerata/ateneo/canali-informativi/archivio-comunicati-stampa-2008-2012/comunicati2008/comunicati-luglio-2008/n.-155-del-18-luglio-2008

n. 155 del 18 luglio 2008

Comunicato stampa n. 155/2008 di venerdì 18 luglio 2008

Giornali73.jpg
Facoltà di Giurisprudenza, appello per il ripensamento del DL 112/2008
Il Consiglio di Facoltà di Giurisprudenza di Macerata, nel documento approvato a maggioranza il 17 luglio, esprime preoccupazione per gli effetti delle misure finanziarie contenute nel DL 112/2008, in corso di conversione, che contiene talune previsioni riguardanti specificatamente il sistema universitario.
 
Più precisamente, tali norme riguardano il taglio del finanziamento, il blocco del turn over, gli stipendi e la trasformazione in fondazioni di diritto privato.
 
L’art. 66, comma 13, dispone una significativa riduzione del finanziamento ordinario delle università. Si tratta di una misura di sicuro impatto sulle già esigue risorse finanziarie delle Università, in contraddizione con l’acquisito riconoscimento della condizione di oggettivo sottofinanziamento del sistema universitario italiano rispetto agli standard internazionali.
 
Inoltre, nel quadro di sostanziale riduzione delle risorse finanziarie messe a disposizione per le Università, l’art. 66 prevede che per l’anno 2009 le Università possono procedere a una nuova assunzione solo ogni cinque pensionamenti (tra l’altro senza alcuna differenziazione tra i ruoli), riducendone in via consequenziale l’organico. Ciò comporta, da un lato, l’incremento delle ore dedicate alla didattica e il progressivo soffocamento dell’attività di ricerca; dall’altro, una pesante riduzione della capacità degli atenei di far fronte all’offerta formativa, vanificando i processi di ottimizzazione dell’offerta didattica in attuazione del D.M. 22.10.2004, n.270.
Giova, poi, sottolineare come l’art. 66, co. 14, escluda espressamente gli Enti di ricerca dal blocco del turn over, differenziando irragionevolmente i due regimi giuridici e senza considerare che le Università forniscono nel loro complesso la quota più alta e percentualmente maggioritaria della ricerca pubblica italiana.
 
L’art. 69 modifica l’attuale sistema di progressione degli stipendi prevedendo che, dal 1° gennaio 2009, gli scatti di anzianità decorrano ogni tre anni in luogo degli attuali due. Con ciò si vanifica il senso equitativo della previsione degli scatti automatici, la cui ratio è anche quella di compensare stipendi di ingresso ben inferiori alle medie europee e a quelli delle altre categorie di impiegati dello Stato.
 
In maniera frettolosa, l’art. 16 dispone che le Università pubbliche possano deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato. Anche tale norma introduce una vera e propria rivoluzione copernicana del modello istituzionale e funzionale degli Atenei. A prescindere da ogni valutazione sull’adeguatezza del “modello fondazione”, appare indubbio che una riforma di tale portata richieda una attenta ponderazione e un adeguato confronto tanto nell’Università che nelle sedi parlamentari, oggettivamente impossibile nei sessanta giorni utilizzabili per la conversione in legge del decreto. Sotto altro profilo, appare inadeguato che mutamenti di tanta portata siano definiti in un provvedimento orientato in via esclusiva alla stabilizzazione della finanza pubblica.
 
Per tutti questi motivi, pare opportuno richiamare gli organi dell’Ateneo, la società civile, le istituzioni locali, lo stesso Governo e soprattutto il Parlamento sulla necessità di un ripensamento delle norme contenute nel decreto legge in corso di conversione e sull’avvio di un confronto riguardo ai problemi dell’alta formazione nel nostro Paese e alle prospettive delle giovani generazioni nel settore della ricerca scientifica.

 

 

 

 


© 2007-2015 Università di Macerata – Piaggia della Torre, 8 – 62100 Macerata (MC) – Tel. 0733 2581 – P.I.– C.F. 00177050432 – Posta certificata: ateneo@pec.unimc.it