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n. 141 del 06 ottobre 2010

 

Comunicato stampa n. 141/2010 di mercoledì 06 ottobre 2010

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Rodotà, “Senza il principio di dignità, il diritto si nega al mondo” - Conferita al giurista la laurea honoris causa in Scienze della politica.

“Qui è iniziata la mia carriera accademica, che si è sempre intrecciata con Macerata: l’Aula Magna, la prolusione che tenni in questo Ateneo 44 anni fa rappresentano momenti significativi di una riflessione proseguita fino ad oggi”. E con lo stesso spirito di allora Stefano Rodotà, giurista di fama internazionale, ha tenuto la sua lectio doctoralis. L’Università di Macerata ha, infatti, conferito all’ex presidente dell'autorità Garante della privacy la laurea honoris causa in Scienza della politica. La cerimonia, accompagnata dai canti del coro dell’Ateneo, si è svolta oggi pomeriggio nell’Auditorium San Paolo, affollato da docenti, autorità e studenti.

 
Rodotà, “studioso prestato alla politica”, come lo ha definito il rettore Roberto Sani, appena trentenne è stato docente incaricato di diritto civile dal 1963 al 1966 e professore straordinario della stessa materia dal 1966 al 1968 nella facoltà maceratese di Giurisprudenza. Nel corso degli anni è tornato nell’Ateneo maceratese in diverse occasioni, come la tavola rotonda del 1974 organizzata da Adolfo Di Majo o il convegno sulla riforma dei contratti agrari del 1982 voluto da Carlo Alberto Graziani, “un convegno che ha sintetizzato in maniera esemplare il ruolo di una Università rispetto ai suoi compiti di ricerca sociali, specie in rapporto con il suo territorio”, ha ricordato il preside di Scienze politiche Francesco Adornato durante la laudatio, ricostruendo il percorso scientifico e i temi affrontati da Rodotà nel corso della sua carriera.
 
Una laurea doppiamente significativa, perché rappresenta l’ultima del rettorato Sani. “In questa sede – ha detto il rettore, rivolgendosi al professor Luigi Lacchè, che subentrerà nella carica a novembre – voglio rivolgergli i miei più cari auguri e la promessa di sostegno costante e di piena condivisione delle sue scelte di governo”.
 
E’ stato, invece, il vicepreside di Scienze politiche Luca Scuccimarra a leggere la motivazione alla base di questa laurea honoris causa, che l’Università di Macerata tributa in via del tutto eccezionale a illustri personalità di rilievo internazionale nel campo della ricerca: "Il rigore degli studi, la forza dell'argomentazione, il profondo convincimento democratico, l'approccio laico degli interventi fanno di Stefano Rodotà uno dei protagonisti della storia civile del nostro Paese. La sua profonda e acuta sensibilità alle tematiche politologiche, che si manifesta sia negli scritti giuridici sia in quelli di più generale portata, offre specifico e motivato fondamento alla concessione della laurea honoris causa".
 
L’antropologia dell’homo dignus è stato il tema della lezione di Rodotà. “Se la rivoluzione dell’eguaglianza - ha spiegato – era stato il connotato della modernità, la rivoluzione della dignità è figlia del Novecento tragico, apre l’era del rapporto tra persona, scienza, tecnologia”. E proprio il principio della dignità consente al diritto di seguire le continue mutazioni del mondo. “La dignità – ha concluso - non è un diritto fondamentale fra gli altri, ma è venuta ad integrare principi fondamentali già consolidati: libertà, eguaglianza, solidarietà. Dall’intrecciarsi continuo di questi principi, questo homo riceve maggiore pienezza di vita e, quindi, più intensa dignità umana”.

 

 

 

 

 

 

 


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