n. 43 del 06 marzo 2008
Comunicato stampa n. 43/2008 di giovedì 06 marzo 2008 | |
Laurea honoris causa a Pier Luigi Pizzi | |
Il rettore, “La sua opera proietta questo territorio oltre i confini nazionali”
Mercoledì 12 marzo alle 17 nell’Auditorium San Paolo l’Università di Macerata tributerà la laurea honoris causa in “Scienze dello spettacolo: discipline della perfomance” al regista e attuale direttore artistico dello Sferisterio Opera Festival Pier Luigi Pizzi.
In onore del Maestro, la sera alle 21 al Teatro Lauro Rossi l’Ateneo insieme a Banca Marche offriranno un concerto dell’Orchestra filarmonica Marchigiana, che eseguirà per l’occasione una scelta delle arie più celebri delle tre opere in cartellone dello Sferisterio Opera Festival: Tosca di Puccini, Carmen di Bizet e Attila di Verdi. Dirige Roberto Molinelli. “Sono diverse le motivazioni per il conferimento di una laurea honoris causa – ha commentato questa mattina durante la presentazione dell’evento il rettore Roberto Sani -. Possono essere scelti scienziati o alte personalità che si sono distinte nel mondo artistico e che fanno la differenza, come in questo caso. Il Maestro Pizzi ha avviato una riflessione culturale su un’eccellenza del nostro territorio, mettendo a punto eventi che proiettano Macerata e la sua provincia oltre i confini italiani. Il Maestro non ha certo bisogno di una laurea. Il nostro vuole essere un apprezzamento per la sua prestigiosa carriera”. La sinergia tra Università, Sferisterio e Banca Marche arricchirà l’offerta culturale del prossimo Festival, che vedrà docenti universitari impegnati negli “aperitivi culturali” e l’Ateneo stesso che ospiterà “The Servant” di Tutino, le conferenze con Philippe Daverio, il filosofo Umberto Curi e Filippo Mignini sul quarto centenario della morte di Alberico Gentili A portare il saluto del celebre regista e scenografo è stato il consigliere di amministrazione dell’Associazione Arena Sferisterio Evio Hermas Ercoli. “Pizzi è felicissimo di questo appuntamento – ha detto -. La sua lectio doctoralis, intitolata “L’impazienza”, è rivolta, appunto, a questa impazienza che contrassegna l’esistenza di un artista e di un’intera generazione che ha vissuto l’incredibile stagione che va dal dopoguerra agli anni Settanta”. |