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n. 65 del 30 marzo 2009

Comunicato stampa n. 65/2009 di lunedì 30 marzo 2009

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Nuovi progetti di cooperazione tra gli Atenei di Macerata e Betlemme

Saranno avviati percorsi formativi nei campi dell'assistenza all'infanzia e della valorizzazione dei beni culturali

Il rettore, "Ma serve l'aiuto anche dei governi, della regione e dei privati"
Assume maggiore concretezza l'accordo di cooperazione sottoscritto l'anno scorso tra l'Università di Macerata e l'Università di Betlemme, la più antica della Palestina e unica università cristiana dove studiano giovani di tutte le religioni. In questi giorni, infatti, sono ospiti dell'Ateneo maceratese il rettore dell'Università di Betlemme Brother Robert Smith insieme ai professoriIrene Hazou e Sami Basha. L'incontro serve a programmare le attività in comune fra i due Atenei. L'obiettivo è quello di avviare un percorso formativo per rendere i giovani palestinesi capaci nelle corrette prassi della buona amministrazione e nel settore della cooperazione internazionale, contribuendo a renderli autonomi nella ricerca di fonti di finanziamento per progetti da loro stessi elaborati. Due sono gli ambiti di azione per ora previsti. Il primo riguarda il campo dell'assistenza all'infanzia, che in Palestina rappresenta una vera e propria emergenza, soprattutto per i bambini con problemi particolari o che hanno subito le drammatiche conseguenze dei conflitti bellici; il secondo ambito riguarda la valorizzazione delle risorse locali, del turismo e dei beni culturali di cui la Terra Santa è ricchissima. E', inoltre, in corso di studio la possibilità di ospitare nelle strutture dell'Università di Macerata studenti palestinesi che vogliano seguire master o corsi di dottorato nonché di effettuare lo scambio di docenti tra le due istituzioni.
"Questo progetto – ha detto il rettore Roberto Sani in conferenza stampa – vuole essere una risposta piccola, ma significativa alle esigenze di professionalizzazione dei giovani palestinesi, ai bisogni creati dalla guerra". Ma servono ulteriori risorse. "Il problema – ha sottolineato Sani – sarà raccogliere il sostegno, non solo finanziario, a livello dei governi, della regione e degli altri enti pubblici nonché delle istituzioni private".
"La cultura rende autonomi – ha ribadito il direttore del Centro rapporti internazionali dell'Ateneo Angelo Ventrone, che è stato il principale artefice dell'accordo di cooperazione -. Come università abbiamo il compito di contribuire alla creazione di condizioni di pace e prosperità condivisa soprattutto nell'area del Mediterraneo, una delle zone più calde del mondo. Senza la stabilizzazione politica della Palestina, non ci sarà stabilità nell'area del Mediterraneo".
Il rapporto tra i due Atenei sarà di tipo paritario, come ha sottolineato il rettore Smith. "Sono fiducioso – ha commentato – che riusciremo a trovare un arricchimento reciproco. E sono entusiasta per l'opportunità data ai giovani palestinesi che verranno qui. I nostri studenti potranno vedere che c'è un altro mondo al di fuori dei conflitti, dove la cooperazione e la pace sono possibili".

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