n. 75 del 02 aprile 2008
Comunicato stampa n. 75/2008 di mercoledì 02 aprile 2008 | |
Il “classico preferito” di Pierluigi Ciocca, già vicedirettore della Banca d’Italia e noto economista | |
Appuntamento speciale organizzato dal Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Università di Macerata. Per il ciclo di presentazione libri “Il classico che preferisco”, domani pomeriggio, giovedì 3 aprile, alle 17, nell’Aula G di via Armaroli 12, l’economista Pierluigi Ciocca, a lungo vice direttore generale della Banca d'Italia, presenterà uno dei suoi libri più amati: “Discorso sullo stato presente dei costumi degl’ Italiani” di Giacomo Leopardi. Nato a Pescara nel 1941, laureatosi in giurisprudenza all'università di Roma con specializzazione al Balliol College di Oxford, Pierluigi Ciocca, entra nel 1969 in Banca d'Italia come economista al servizio studi. Direttore centrale per la ricerca economica dall'ottobre 1988, viene nominato vice direttore generale nel febbraio 1995. Ciocca, che ha avuto una breve parentesi di docenza a Macerata nei primi anni Settanta, ha tenuto lezioni e conferenze in diverse Università, italiane e straniere. I suoi ultimi libri pubblicati sono: “Il tempo dell’economia. Strutture, fatti, interpreti del Novecento” (Bollati Boringhieri, 2004) e “Ricchi per sempre? Una storia economica d’Italia” (Bollati Boringhieri, 2007). Il “Discorso” sui costumi degli italiani, scritto nel 1824 e pubblicato per la prima volta solo nel 1906, è uno dei più alti, ardui e lucidi esempi della capacità di penetrazione dello sguardo morale e politico di Giacomo Leopardi. Come osserva lo studioso Salvatore Veca, l’attenzione antropologica di Leopardi coglie "con inesorabile freddezza e lontananza e con intensa empatia, alcuni dei tratti di lungo periodo propri della società italiana, sullo sfondo del contesto europeo". Questi tratti "sono quelli familiari e riconoscibili in un identikit che abbiamo la responsabilità civile di continuare a tracciare, non per conservare il passato che non passa ma semplicemente per prendere sul serio il difficile compito mai finito di progettare la modernità, a quasi due secoli di distanza dal magistrale portrait di Giacomo, nostro contemporaneo". Nel corso dell’intero ciclo “Il classico che preferisco”, studiosi e docenti, unificati dalla condizione di “lettori forti”, presentano agli studenti e al pubblico intervenuto un’opera letteraria che ha influito sulla loro formazione. L’auspicio è quello di invogliare i giovani alla lettura. Le presentazioni hanno, dunque, un tono colloquiale e il meno possibile accademico. Prossimo appuntamento il 10 aprile con "I promessi sposi" di Manzoni presentato dal professor Marcello Verdenelli. |