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n. 113 del 01 luglio 2010

Comunicato stampa n. 113/2010 di giovedì 01 luglio 2010

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Ddl Gelmini, presto dei gruppi di lavoro per elaborare proposte

Si è svolto ieri pomeriggio nell’Aula Magna dell’Università di Macerata l’incontro promosso dalla prof.ssa Antonella Paolini, preside della Facoltà di Economia, per analizzare i contenuti degli articoli relativi alla modifica della governance degli Atenei del disegno di legge 1905, conosciuto come Ddl Gelmini, emendato dalla 7° commissione permanente del Senato della Repubblica. Al termine è stato preso l’impegno di costituire dei gruppi di lavoro che possano elaborare delle proposte concrete, rispettose e coerenti con le caratteristiche dell’Università di Macerata.

 
L’incontro è stato introdotto da Barbara Malaisi, ricercatrice della Facoltà di Economia e docente di Istituzioni di diritto pubblico. La sua relazione sintetica, ma chiara ed esaustiva, ha evidenziato tutte le profonde modifiche che le Università italiane si troveranno, se la legge verrà approvata, a dover applicare in tempi brevissimi, ma con non pochi punti “oscuri” e scelte di governo universitario completamente rivoluzionate.
 
In sintesi massima: il governo degli Atenei risulterà profondamente modificato nel senso di un deciso rafforzamento del consiglio di amministrazione, che si porrà quale organo di governo strategico-finanziario del sistema e, accanto al quale, permarranno il senato accademico, con competenze relative a didattica e ricerca ed avente una generale funzione di proposta e stimolo, ed il rettore, rappresentante legale dell’Università e unica figura che, rispetto alle altre, non vede di molto alterato il proprio ruolo rispetto all’attuale. Anche le articolazioni interne delle Università subiranno decisi cambiamenti: i Dipartimenti diventeranno il centro nevralgico delle attività di ricerca e didattica e le Facoltà strutture di raccordo ad istituzione facoltativa. Rispetto al quadro delineato nella legge, sarà importante verificare quanto effettivamente sarà possibile integrare ed adattare il disposto ai singoli contesti locali attraverso l’approvazione dei nuovi statuti di autonomia che, pertanto, rivestiranno un ruolo cruciale nella concreta definizione dei definitivi assetti di governance dei vari Atenei.
 
Al dibattito sono intervenuti molti dei presenti. I ricercatori hanno chiesto solidarietà e presa di coscienza della situazione di precarietà nella quale sono stati relegati. Il personale tecnico amministrativo ha sottolineato la completa eliminazione dello stesso da tutti gli organi di governo, mentre molti dei professori hanno espresso il proprio disaccordo sulla composizione e sulle funzioni degli organi di governo (rettore, senato accademico, consiglio di amministrazione, collegio dei revisori, nucleo di valutazione), in quanto ispirati a escludere la partecipazione democratica delle varie componenti di una Università pubblica. Per quanto riguarda le strutture scientifiche e didattiche, è ancora tutta da comprendere – è stato detto - la complessità di Dipartimenti, Facoltà (o Scuole) o eventuale altra struttura composita che un’Università di piccole dimensioni come quella di Macerata potrebbe scegliere.

 

 

 

 

 

 

 


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