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n. 21 del 20 febbraio 2010

Comunicato stampa n. 21/2010 di sabato 20 febbraio 2010

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Lo stage in Ateneo dei liceali

StageUniMC_rid.jpgGrande entusiasmo tra i ragazzi dell’Istituto Gentili di San Ginesio e dell’Itas di Macerata, che hanno partecipato al progetto di alternanza scuola-lavoro per classi 4°: una sorta di stage nell’Università che li ha ospitati per tre settimane. “Un’esperienza molto positiva, a cui tutti dovrebbero partecipare”, afferma la studentessa, stagista al rettorato, Valentina Ridolfi, così come ribadiscono i suoi “colleghi” tirocinanti al Centro Rapporti Internazionali/Cri, Cinzia Cupelli e Stefano Costantini, i quali hanno avuto la possibilità di contribuire alla stesura di blog e articoli, poi pubblicati nel sito dell’ateneo. È anche stato possibile mettere alla prova capacità apprese a scuola, come è accaduto per l’altra stagista del Cri, Laura Teodori, che ha dovuto dare informazioni in lingua straniera, soprattutto a studenti inglesi. Un’esperienza costruttiva anche per Laura Bernabei, Lidia Piroli e Chiara Carrieri che, con l’aiuto dei tutor del Centro di Ateneo per l’Orientamento/Cao e del Centro per l’E-Learning/Celfi, hanno imparato a girare e montare un servizio video. Grazie a questa esperienza si è potuto capire il funzionamento delle Università; è stati necessario imparare ad “essere più attenti, precisi e più responsabili”, affermano i ragazzi nella sede distaccata di Mediazione linguistica a Civitanova: Giulia Compagnucci, Luca Ceresani, Samuel Gardner Medwin. Alcuni ragazzi hanno sviluppato ulteriormente la capacità di utilizzare i computer a scopo “lavorativo” come dichiarano Wendy Buiari e Luana Basetti, stagiste alla facoltà di Scienze della Formazione, e Celeste Giansanti, operativa nella facoltà di Lettere e filosofia. Anche per i ragazzi dell’Itas di Macerata, “indirizzo biologico” è stato molto positivo partecipare alle attività pratiche dell’Istituto di Medicina Legale sotto la supervisione dei tecnici. Sia Simone Galassi che Giovanni Ridolfi hanno apprezzato in particolare il lato pratico dell’attività svolta: esaminare urine, fibre e capelli per rilevare tracce di stupefacenti. “È questo -conclude Valentina Ridolfi - che fornisce una visione più concreta della realtà: interagire attivamente con nuove persone, studenti universitari, tutor, professori, segretari e utilizzare nuovi strumenti, come i microscopi, o perfezionarne l’uso!”.

 

Testo a cura di Valentina Ridolfi

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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