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n. 20 del 19 febbraio 2010

Comunicato stampa n. 20/2010 di venerdì 19 febbraio 2010

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L’alcol raccontato dagli adolescenti

Mercoledì 24 febbraio alle 17 alla Facoltà di Scienze della comunicazione, Andrea Smorti, docente di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione e Preside della Facoltà di Psicologia all’Università di Firenze, presenta il libro “Sentirsi brillo. La voce degli adolescenti in un progetto di promozione della salute e di prevenzione dall’abuso di sostanze alcoliche” a cura di Paola Nicolini, Michela Bomprezzi e Luisa Cherubini, in collaborazione con Federica Andreoli, Giovanna Biagetti, Serenella Feduzi, Marisa Sabatini, Marco Sabbatini, Fabrizia Taccheri, Nicoletta Torbidoni, Edizioni Franco Angeli. Il libro presenta i risultati del Progetto di promozione della salute e di prevenzione dall’abuso di sostanze alcoliche promosso dal Dipartimento di Scienze dell’educazione e della Formazione e dal Centro di ricerca in Psicologia dello sviluppo e dell’educazione dell’Università di Macerata insieme all’Ambito territoriale sociale 8, dalla Regione Marche e dagli Istituti di istruzione del territorio. Protagonisti assoluti sono gli adolescenti perché a loro è stato chiesto di raccontare, in modi diversi, cosa cercano nell’incontro con l’alcol. Il progetto è mirato alla prevenzione dei comportamenti alcol-correlati. Non lezioni, non seminari di esperti che abbiano al centro l’alcol e i suoi effetti e che, paradossalmente, tengono al centro dell’attenzione l’oggetto della relazione più che il suo soggetto. Il libro descrive questa ricca e complessa esperienza, a partire da una sintetica panoramica sul contesto legislativo e politico. Sono presentati anche gli aspetti peculiari degli obiettivi, delle scelte, degli strumenti adottati, perché la struttura del lavoro è, interamente o parzialmente, replicabile. “La parte centrale del lavoro è il “cuore caldo” in cui pulsano ancora vividi le emozioni e i vissuti dei preadolescenti e degli adolescenti – spiega la professoressa Nicolini - che hanno messo a disposizione, nei loro lavori, spaccati della propria interiorità. Il testo è completato da un’analisi delle idee dei genitori, spesso involontariamente complici o silenziosi e inermi testimoni del disagio che spinge il proprio figlio a voler sentirsi brillo”.


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