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n. 201 del 23 novembre 2009

Comunicato stampa n. 201/2009 di lunedì 23 novembre 2009

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Colloquio di etica. “La felicità e il dolore”

Si svolgerà mercoledì e giovedì, 25 e 26 novembre, al Dipartimento di Filosofia e scienze umane dell’Università di Macerata il convegno su “La felicità e il dolore. Fenomenologia ed etica della cura”. L'iniziativa, che inaugura un nuovo ciclo di “Colloqui di etica”, promossi nell’ambito del Dipartimento, intende riconsiderare il problema dell'etica della cura in una prospettiva più ampia, a partire da due ordini di questioni che verranno affrontate in due distinte sessioni. In primo luogo: Come considerare il rapporto tra felicità e dolore nella vita umana? Si può giungere ad una lettura unitaria della felicità e del dolore, considerandoli come “fondamentali antropologici”, e considerando di conseguenza la persona umana come un essere animato da un desiderio di felicità e insieme limitato da una insuperabile fragilità? In secondo luogo: Che cosa significa curare? Si può vedere nella cura, prima ancora che una specifica prestazione terapeutica, una forma irrinunciabile e fondamentale di relazione umana, che può essere riconosciuta e promossa come un autentico fattore di civiltà?

Il colloquio cercherà di rispondere a tali domande attraverso un ampio dialogo interdisciplinare tra etica, bioetica, neuroetica, avvalendosi, tra gli altri, dei contributo dei maggiori studiosi di tali temi: Roberto Garaventa (Università di Chieti), Michele Nicoletti (Università di Trento), Laura Boella (Università di Milano), Massimo Reichlin (Università “Vita Salute San Raffaele” di Milano).
 
Lo sviluppo straordinario delle scienze biomediche e la crescente rivendicazione del principio di autonomia stanno introducendo cambiamenti profondi nel rapporto tra medico e paziente, particolarmente enfatizzati dal sistema mediatico in relazione ad alcuni episodi recenti che hanno suscitato un dibattito acceso nell’opinione pubblica e nel mondo della cultura, con una ricaduta importante a livello politico e legislativo. La discussione in atto sul cosiddetto “testamento biologico” ne è un esempio importante.
Il dibattito si è per lo più concentrato su alcune domande: Quando e fino a quando è legittimo e lecito curare? Fin dove può spingersi la libertà individuale di disporre del proprio corpo rispetto al dovere di tutela della vita umana? Tuttavia un’attenzione troppo circoscritta solo ad alcuni casi specifici e una semplificazione ideologica dei problemi sul tappeto rischia di far perdere di vista la vera posta in gioco e le questioni di fondo, in un’epoca segnata dalla crescita delle biotecnologie e insieme del desiderio di felicità.
 
Organizzatori:
- Prof. LUIGI ALICI , docente di Filosofia morale istituzionale, Etica e antropologia, Bioetica
- Prof.ssa DONATELLA PAGLIACCI, docente di Antropologia filosofica
Per informazioni:
- NADIA PAOLETTI (T +39 0733 2584302 – Email: nadia@unimc.it)

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