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n. 101 del 28 maggio 2012

Comunicato stampa n. 101/2012 di lunedì 28 maggio 2012

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"Oggi Gandhi appartiene a tutta l'Umanità" - Aula Magna straripante per Tara Gandhi, la nipote del Mahatma, che ha parlato delle contraddizioni dell'India moderna alla luce del pensiero del nonno.

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Tara Gandhi, una degli otto nipoti diretti del Mahatma, testimone, a 14 anni, della morte di quel suo nonno, il cui insegnamento ancora oggi registra accoliti in ogni parte del mondo, sorride e scherza amabilmente, quando fa il suo ingresso nei corridoi dell'Università di Macerata, circondata dal suo staff. Nell'Aula Magna, ad attenderla, quasi trecento persone, - tanto che si è dovuto allestire uno schermo nella stanza adiacente - richiamate dal messaggio dell'uomo simbolo della ribellione pacifica e non violenta. "Oggi Gandhi appartiene a tutta l'umanità. Ognuno può trovare qualcosa di se stesso in lui", ha detto Tara. L'occasione è stata offerta dalla conferenza organizzata questa mattina dall'Ateneo maceratese e dall'Istao, che hanno voluto regalare al pubblico la possibilità di conoscere un'importante testimone del nostro tempo.

"Averla con noi a Macerata – è stato il saluto del rettore Luigi Lacchè – è motivo di soddisfazione e ci permette di riflettere sull'eredità di quello che è stato il più grande rivoluzionario del secolo scorso, che attraverso la non violenza ha creato una nazione".
Ad accogliere l'illustre ospite, anche il presidente dell'Istao Andrea Merloni. "Gli insegnamenti del Mahatma rimangono per noi un faro che ci può guidare in questa fase di profonda incertezza. Sono molto colpito, in particolare, dall'idea che ogni singola persona possa cambiare il mondo e l'esempio di Gandhi dimostra che questo è possibile".

 

C'erano anche molti studenti ad applaudire Tara Gandhi, che sta percorrendo la penisola per far conoscere anche l'attività del Kasturba Gandhi National Memorial Trust, centro – del quale è vicepresidente - fondato nel 1945 dal Mahatma e intitolato a sua moglie Kasturba, per aiutare le donne e i bambini più poveri. In perfetto italiano, Tara Gandhi ha tracciato un ritratto vivido del nonno "Egli era – ha ricordato - un grande psicologo, che poteva attrarre verso la sua filosofia molte persone importanti. Ogni momento con lui era interessante, pieno di avventura. Aveva un grande senso dell'umorismo e un grande fascino. Poteva parlare con qualunque persona del mondo. Non giudicava mai nessuno, perché poteva vedere dentro ciascuno. Non era mai malizioso, insegnava sempre con il sorriso". Dalle parole della nipote è scaturita l'immagine di un uomo profondamente spirituale, ma altrettanto attivo nei campi pratici della società e della vita civile e politica. "L'arcolaio è stato la bomba atomica della non violenza", ha sottolineato Tara parlando dello strumento diventato simbolo dell''indipendenza del suo Paese, utilizzato da Gandhi per bloccare l'importazione di stoffe prodotte dai telai meccanici inglesi.
"Oggi l'India è piena di contraddizioni estreme – ha proseguito -. Quando morì mio nonno, già da quattro mesi era stata dichiarata l'Indipendenza politica del Paese. Ma oggi il cielo di Delhi è più inquinato, le porte delle case, che prima erano sempre aperte, sono chiuse, perché non c'è fiducia verso il prossimo. Oggi in India c'è lo sviluppo. Ma cosa vuol dire? In certi campi siamo più avanzati che in America. Ma cosa ci facciamo con la ricchezza, quando viviamo nella paura? In India oggi ci sono tanti tipi diversi di povertà: spirituale, economica. Ci sono le persone più ricche del mondo, gli alberghi più lussuosi, ma chi costruisce quei palazzi non ha un tetto sopra la testa; chi coltiva il cibo, non ha nulla da mangiare; chi tesse le stoffe, non ha niente da indossare. Questa diversità è aumentata ancora di più dopo la morte di Gandhi, che pure ha portato al Rinascimento dell'India", ha raccontato Tara Gandhi, descrivendo, quindi, l'importanza della Trust dedicata alla moglie del Mahatma, "perché lei ha compreso il suo messaggio meglio di tutti, anche se non sapeva né leggere né scrivere, e rappresenta migliaia e migliaia di donne che non sanno né leggere né scrivere, ma che sanno dire la verità con coraggio e passione, come faceva lei".

 

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