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n. 3 del 14 gennaio 2011

Comunicato stampa n. 3/2011 di venerdì 14 gennaio 2011

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Unimc, l’offerta formativa piace al territorio

incontro territorio.jpgUlteriore razionalizzazione dei corsi di laurea, aderenza al mercato del lavoro e spinta crescente verso l’internazionalizzazione: queste le linee guida alla base dell’offerta formativa che l’Università di Macerata sta mettendo a punto per il prossimo anno accademico, il 2011-2012. Le previsioni dei principali cambiamenti sono state presentate questa mattina in Aula Magna dal rettore Luigi Lacchè e dai presidi delle sette Facoltà ai rappresentanti delle organizzazioni del mondo della produzione, dei servizi e delle professioni: circa quaranta gli interlocutori presenti. “Questo incontro con il mondo del lavoro – ha esordito Lacchè – è iscritto nelle nostre procedure, essendo previsto dal DM 270/2004, ma noi vogliamo sburocratizzarlo, perché corrisponde a un nostro comune sentire, cresciuto in questi ultimi tempi: già da tre anni partecipiamo a un progetto di alternanza scuola lavoro patrocinato dalla Camera di commercio, nell’ambito del quale ospitiamo decine di studenti delle scuole superiori: ogni anno eroghiamo non meno di 1.500 stage per i nostri studenti, che seguiamo anche dopo la laurea sia a livello di tirocini che di ulteriore formazione tramite master e corsi. Dobbiamo sgombrare il campo da due punti problematici: pensare che il rapporto tra il sistema della formazione e il mondo produttivo debba essere distanziato; credere che l’equazione, certamente importante, tra ricerca tecnologica e sviluppo, sia sufficiente in un mondo complesso come quello attuale. La nostra offerta formativa procede nel senso di un neo umanesimo che innova, la nostra tecnologia è il capitale umano”.

 
La revisione degli ordinamenti didattici, in particolare, è condizionata da un recente decreto ministeriale, che ha ulteriormente ristretto i requisiti qualitativi e quantitativi - in termini di numero di docenti e di studenti – accorciando i tempi che avevano le Facoltà per adeguarsi del tutto all’ordinamento previsto dal DM 270/2004. La maggior parte della Facoltà, che già negli anni passati aveva “prosciugato” la propria offerta di corsi di laurea, sta valutando, quindi, di tagliare e accorpare alcuni curricula. Una delle novità più rilevanti riguarda le Facoltà di Beni culturali e di Scienze della formazione che potrebbero unire le forze proponendo un corso di laurea triennale in valorizzazione dei beni culturali e marketing del territorio, prevedendo un biennio comune e un anno di indirizzo: con un anno in più, sarebbe possibile ottenere un doppio diploma. La Facoltà di Economia punta a ulteriori accordi con gli ordini professionali, per consentire anche nel prossimo anno e potenziare l’accesso diretto agli esami per dottore commercialista e per promotore finanziario. La Facoltà di Giurisprudenza mira a differenziare ulteriormente l’offerta tradizionale della sede Maceratese, con il classico corso a ciclo unico in Giurisprudenza, da quella della sede distaccata di Jesi, che attualmente ospita corsi di laurea triennali per consulenti del lavoro e per operatore giudiziario. La Facoltà di Lettere e filosofia dovrebbe procedere a uno snellimento dei curricula, mantenendo invariati i corsi più identitari: scienze filosofiche, lettere, lingue e mediazione linguistica. Anche la triennale di Scienze della comunicazione potrebbe vedere ridotti gli indirizzi così come alcuni corsi di laurea di Scienze politiche, che potrebbe, però, attivare una magistrale interamente in inglese, sulla riga del quasi decennale master in relazione con i paesi dell’est.
 
Diversi gli interventi da parte del pubblico. Il sindaco di Macerata Romano Carancini ha auspicato l’organizzazione degli stati generali della città proprio all’interno dell’Ateneo. L’assessore regionale Pietro Marcolini ha annunciato la proposta di un accordo fra la Regione e i quattro atenei marchigiani relativo al diritto allo studio e al potenziamento dell’offerta formativa. Carlo Cipriani di Confindustria Macerata ha ricordato la fattiva collaborazione tra l’associazione degli industriali e l’Università di Macerata, ribadendo come basilari per qualsiasi tipo di formazione le conoscenze linguistiche, la cultura di impresa e l’internazionalizzazione. Peppino Buondonno, assessore alla cultura della Provincia di Fermo, ha ribadito il sostegno a favore della Facoltà di Beni culturali, che si è ben radicata sul territorio, mentre Riccardo Russo, presidente dell’Ordine provinciale dei Consulenti del lavoro, ha richiesto una maggiore integrazione tra mondo professionale e quello della formazione.

 

 

 

 

 

 

 

 


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