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n. 97 del 31 maggio 2010

 

Comunicato stampa n. 97/2010 di lunedì 31 maggio 2010

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Ricercatori, lettera aperta ai candidati rettore

Martedì primo giugno alle 11 nell’Aula Magna si svolgerà un faccia a faccia tra i ricercatori dell’Università di Macerata e i due candidati rettore, Luigi Lacchè e Antonella Paolini, alle prossime elezioni del 9 giugno. Alla base della discussione, una serie di questioni indicate in una lettera aperta firmata dalla maggioranza dei ricercatori dell’Ateneo.  

 
“La coincidenza tra l’elezione del nuovo e la discussione in parlamento della nuova governance rappresentano un momento di incertezza e disagio anche per i ricercatori maceratesi - è scritto nel documento - L’elezione del nove giugno è la prima (e secondo i voleri del ministro Gelmini l’ultima) nella quale i ricercatori voteranno con piena rappresentanza. I ricercatori a Macerata sono il 47,7% degli strutturati ed esprimeranno ben 154 voti. Sulle spalle di questi ricadono quote importanti tanto dell’attività didattica come di quella di ricerca dell’Ateneo ma per il ddl 1905 non saremmo degni di far parte di organismi decisionali come il cda, eleggere il Rettore, partecipare a commissioni di concorso. Il senso della responsabilità dei ricercatori maceratesi ha ritenuto, nella maggioranza dei casi, di non aderire alla legittima rinuncia alla didattica che in molte sedi si è imposta come forma di protesta. La nostra scelta, senza la quale la maggior parte dei corsi di laurea 2010-2011 non potrebbe avere inizio, non è però un assegno in bianco”.
 
Ecco, in sintesi le istanze sottoposte ai candidati rettore.
 
Ricerca di una soluzione per i vincitori di concorso del 2008 che ancora non hanno preso servizio; sblocco immediato della ricostruzione di carriera quale diritto riconosciuto dalle leggi vigenti; impegno a garantire la progressione di carriera dei meritevoli e a chiamare tutti i ricercatori che dovessero conseguire abilitazioni nelle rispettive discipline; mantenere nei nuovi regolamenti di ateneo la piena rappresentanza dei ricercatori nei Consigli di Dipartimento e di Facoltà o nelle nuove strutture che a questi succederanno e istituire un organismo di consultazione nel quale i ricercatori siano adeguatamente rappresentati; destinare una quota di risorse, proporzionalmente non inferiore all’attuale, alla ricerca scientifica e vigilare perché l’impegno didattico e gestionale, pur importante, dei ricercatori non sia considerato esclusivo; considerare la nuova figura di ricercatore a tempo determinato, prevista dalla nuova legge, come sostitutiva e non consecutiva degli attuali assegni di ricerca, programmando attentamente l’inserimento in ruolo di giovani studiosi formati dall’Ateneo in un contesto di competizione e valorizzazione del merito con gli attuali ricercatori strutturati.
 
“Dalla maniera con la quale i candidati a rettore si impegneranno sulle istanze qui rappresentate dipenderà non solo il nostro voto, ma anche la possibilità di disegnare un futuro condiviso e collaborativo per il nostro Ateneo”, conclude il documento.

 

 

 

 

 

 


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