Cliccare sull'immagine per ingrandirla Si conferma essere un rapporto consolidato quello tra l'Università di Macerata e Stefano Rodotà, giurista di fama internazionale: l'ex presidente dell'autorità Garante della privacy è intervenuto, infatti, oggi pomeriggio al convegno “Umano e post-umano. Confronto con l’antropologia tecnologica” organizzato dal professor Francesco Totaro e dalla ricercatrice Benedetta Giovanola. Al tavolo dei relatori, anche altri nomi importanti del panorama nazionale: Roberto Marchesini, lo studioso italiano più convinto della novità e dei vantaggi del postumano, intervenuto durante la sessione del mattino; e Adriano Bompiani, illustre scienziato nel campo della ricerca biomedica e in passato responsabile di cariche ministeriali.Rodotà ha trattato il tema del post-umano in relazione alla dignità dell'umano. Quest'ultimo concetto era stato al centro anche della lectio doctoralis, che lo stesso ha tenuto esattamente un anno fa sempre all'Università di Macerata, quando ha ricevuto la laurea honoris causa in Scienze della politica. Cliccare sull'immagine per ingrandirla Sono state molteplici le riflessioni sottoposte da Rodotà al pubblico. Tra i vari spunti, è stato sottolineato come la Costituzione Italiana è stata la prima, nell'articolo 3, a parlare esplicitamente di "dignità sociale" cosicché "l'eguaglianza è impensabile al di fuori della relazione con l'altro", e ad affrontare il problema dello sviluppo della persona umana in riferimento al legame sociale. Rodotà ha anche discusso del caso di Oscar Pistorius, inizialmente escluso dalle competizioni sportive con i normodotati, perché le sue protesi gli avrebbero dato un vantaggio competitivo, che, successivamente, il tribunale sportivo ha ritenuto invece non dimostrabile. "Questa vicenda ci dice che la normalità non è più misurata soltanto sulla normalità naturale. Riconoscere a Pistorius la dignità di atleta porta a distruggere la nozione di normalità naturale", è stata la conclusione di Rodotà. Il convegno prosegue domani mattina dalle ore 9 nell'Aula Magna dell'Ateneo. Giovani studiosi del “Centro per le decisioni giuridico-ambientali e la certificazione etica d’impresa” – Luca Grion, Mariassunta Piccinni e Paolo Magaudda – apriranno un dibattito con lo scopo di approfondire criticamente gli spunti della riflessione precedente. Interverranno docenti e ricercatori di varie sedi universitarie. L’incontro vuole essere un momento di vera e propria ricerca interdisciplinare, su un tema che investe aspetti promettenti e insieme inquietanti delle nostre prospettive di vita. Promettenti perché le tecnologie di frontiera, oltre che offrire rimedi alle condizioni patologiche, possono consentire l’enhancement, ovvero il potenziamento, delle capacità umane finora conosciute. Preoccupanti, perché possono condurre a esiti incontrollabili, e persino controproducenti, di disumanizzazione. |