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n. 150 del 19 ottobre 2011

Comunicato stampa n. 150/2011 di mercoledì 19 ottobre 2011

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Università marchigiane, bisogna razionalizzare per aumentare la qualità

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"Giovani, sviluppo, futuro: questo dovrà essere il 2020 dell'Università di Macerata". Così il rettore Luigi Lacchè ha riassunto il proprio intervento ieri in occasione della tavola rotonda sul sistema universitario delle Marche, alla quale ha partecipato anche l'assessore regionale all'istruzione Marco Luchetti.
L’università è in una fase di profonda trasformazione. Da un lato, c’è il processo di riforma degli statuti e dell’organizzazione interna avviato dalla legge Gelmini; dall’altro, il drastico calo delle risorse deciso dal Governo che costringe a ripensare e razionalizzare l’offerta didattica e i servizi per gli studenti. Da questi temi è partito il dibattito coordinato dal professor Giovanni Di Cosimo. Al tavolo dei relatori, anche i presidi delle Facoltà di Unimc. Tra i presenti nell'Aula Magna dell'Ateneo maceratese, il prorettore della Politecnica delle Marche Leandro Provinciali, il rettore dell'Università di Camerino Flavio Corradini e il direttore dell'Accademia di Belle Arti di Macerata Giorgio Marangoni nonché il presidente della Camera di commercio Giuliano Bianchi e rappresentanti dei sindacati.
luchetti_lacche_rid.jpg"Non vedo le quattro università come un eccesso – ha detto Lacchè – ma come una ricchezza che si porta dietro dei problemi. Bisogna capire quali sono le vocazioni di questi Atenei, cosa possono fare a partire da quello che sono diventati". Il rettore ha quindi sottolineato come nello nuovo Statuto dell'Ateneo sia stata prevista la possibilità di realizzare processi di integrazione federativa con le università delle Marche o con altri atenei italiani, attivando forme di collaborazione in settori strategici di interesse comune.
L'importanza di "mettersi insieme" è stata ribadita anche dall'assessore Luchetti, che ha affermato anche la necessità di una migliore formazione della classe dirigente, nonché imprenditoriale, oggi in crisi. "Bisogna arrivare a una sintesi che deve essere in grado di non annullare nessuno", ha specificato l'assessore, sottolineando l'importanza di puntare sulla qualità dell'offerta formativa; un'offerta formativa che si integri nella comunità, sempre, però, con un ottica più ampia di respiro nazionale e internazionale. "In passato siamo andati al mercato delle iscrizioni, disseminando in sedici città marchigiane i nostri atenei. Oggi dobbiamo lavorare molto per sviluppare relazioni diverse " ha aggiunto, individuando nel Crum, il Comitato Regionale Università Marchigiane, un importante strumento in vista di questi traguardi. Altro nodo da sciogliere sarà anche quello delle attuali difficoltà relative ai fondi per il diritto allo studio, che a sua volta va a incidere sulla capacità di attrarre studenti da fuori regione e studenti stranieri.  

 

 

 

 

 

 

 


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