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n. 149 del 17 ottobre 2011

Comunicato stampa n. 149/2011 di lunedì 17 ottobre 2011

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Marchesini, Rodotà e Bompiani al convegno su umano e post-umano
“Umano e post-umano. Confronto con l’antropologia tecnologica” è l’argomento del convegno, introdotto dal docente di filosofia morale Francesco Totaro, che si terrà mercoledì e giovedì, 19-20 ottobre, con inizio alle ore 9, nell’Aula Magna dell’Università di Macerata.
 
Saranno presenti nomi importanti del panorama nazionale: primi fra tutti Roberto Marchesini, lo studioso italiano più convinto della novità e dei vantaggi del postumano; Stefano Rodotà, giurista di acuta sensibilità politica e rigoroso difensore del principio della “dignità umana”; e Adriano Bompiani, illustre scienziato nel campo della ricerca biomedica e in passato responsabile di cariche ministeriali.
Completano il cast dei relatori della prima giornata Silvana Procacci e Ubaldo Fadini. Nella seconda giornata, giovani studiosi del “Centro per le decisioni giuridico-ambientali e la certificazione etica d’impresa” – Luca Grion, Mariassunta Piccinni e Paolo Magaudda – apriranno un dibattito con lo scopo di approfondire criticamente gli spunti della riflessione precedente. Interverranno docenti e ricercatori di varie sedi universitarie.
 
L’incontro vuole essere un momento di vera e propria ricerca interdisciplinare, su un tema che investe aspetti promettenti e insieme inquietanti delle nostre prospettive di vita. Promettenti perché le tecnologie di frontiera, oltre che offrire rimedi alle condizioni patologiche, possono consentire l’enhancement, ovvero il potenziamento, delle capacità umane finora conosciute. Preoccupanti, perché possono condurre a esiti incontrollabili, e persino controproducenti, di disumanizzazione. Si tratta di una questione di limiti e di misura, nel dosaggio accorto di natura e cultura e di scienza ed etica. Come attrezzarci a pensare il rapporto tra umano e post-umano senza chiusure pregiudizievoli e senza adesioni irresponsabili?  
La risposta a questa domanda non può venire soltanto dagli esperti in senso stretto, deve invece coinvolgere la discussione pubblica e trovare forme di saggezza diffusa in tutte le persone che sempre di più avranno bisogno di informazione adeguata e di validi criteri di scelta e di decisione.
 

 

 

 

 

 


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