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n. 176 del 21 novembre 2011

Comunicato stampa n. 176/2011 di lunedì 21 novembre 2011

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Colloquio di etica sulla cura tra compassione e competenza
"Prossimità difficile. La cura tra compassione e competenza" è il titolo del terzo colloquio di etica organizzato dal Dipartimento di Filosofia e scienze umane dell'Università di Macerata, che si svolgerà mercoledì e giovedì (23-24 ottobre) nell'Aula A della sede del Dipartimento.
 
Nella prima sessione – mercoledì dalle ore 15.15 - si metterà a tema la cura delle relazioni, esplorata secondo alcune coordinate etiche e culturali di fondo: il rapporto tra estraneità e prossimità, il valore della compassione, la rilevanza delle virtù. Al centro della seconda sessione – giovedì dalle ore 9.15 - sarà invece la relazione di cura, esaminata privilegiando il tema della vulnerabilità e assumendo il duplice punto di vista del paziente e del medico. Il colloquio si avvarrà del contributo dei maggiori studiosi di tali temi attraverso un ampio dialogo interdisciplinare tra antropologia (Donatella Pagliacci, Università di Macerata; Giacomo Samek Lodovici, Università Cattolica di Milano) e pedagogia (Ivo Lizzola, Università di Bergamo), bioetica (Fabrizio Turoldo, Università di Venezia “Ca’ Foscari”; Maria Teresa Russo, Campus Bio-Medico di Roma) e medicina (Fausto Santeusanio, Università di Perugia).
 
Nel corso del Colloquio sarà anche presentato il volume con i risultati del II° Colloquio: "Il dolore e la speranza. Cura della responsabilità, responsabilità della cura", a cura di Luigi Alici, Aracne, Roma 2011.
 
L’epoca della globalizzazione e della realtà virtuale è anche, paradossalmente, l’epoca della solitudine, in cui aumentano i contatti e diminuiscono le relazioni. In un orizzonte che esalta il rapporto tra uguali è ancora più difficile vivere una relazione di cura fondata su una reale e autentica esperienza di prossimità: la distanza del sano dal malato – e quindi la distanza del medico dal paziente – rischia di aumentare, anziché diminuire. Il Terzi Colloquio di etica, continuando la riflessione intorno a un’etica della cura ispirata al principio di responsabilità, metterà a confronto il paradigma “femminile” della compassione, che vive il rapporto con l’altro nel segno dell’immediatezza empatica, della condivisione affettiva e della gratuità, e quello “maschile” della competenza, che fa dipendere l’efficacia della prestazione terapeutica da un lungo percorso formativo e da complesse strutture mediche e condizioni economiche. Scaturiscono da questo confronto alcune domande alle quali il Colloquio cercherà di offrire una risposta: fino a che punto la compassione non si risolve in un atto di generosità inefficace e ingenua, che può addirittura intralciare la ricerca di interventi più idonei e risolutivi? Fino a che punto, al contrario, la competenza non potrebbe trasformare la distanza in un comodo paravento per nascondere dietro l’alibi dell’efficienza un sostanziale abbandono del malato a se stesso? Qual è, al contrario, il terreno in cui compassione e competenza possono incontrarsi e stringere un patto che si avvicini più alla figura etica dell’alleanza che alla figura mercantile del contratto? Il convegno su “Prossimità difficile. La cura tra compassione e competenza”, che continua il ciclo dei “Colloqui di etica”, promossi nell’ambito del Dipartimento di Filosofia e scienze umane dell’Università di Macerata, affronterà questi interrogativi, inquadrandoli in una prospettiva ampia, sviluppata in due distinte sessioni.

 

 

 

 

 

 


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