n. 121 del 08 agosto 2011
Comunicato stampa n. 121/2011 di lunedì 08 agosto 2011 | |
Prosegue il viaggio nelle Facoltà dell'Università di Macerata, che propone quest'anno un'offerta formativa ricca di novità. - Facoltà di Giurisprudenza, non solo avvocati e magistrati | |
La Facoltà di Giurisprudenza, nucleo fondante dell'Università di Macerata, continua a mantenere una stretta connessione con le grandi professioni giuridiche. Magistrati, avvocati, notai condividono una solida radice culturale che si fonda su comuni studi giuridici.
"Ma anche coloro che non intendono orientarsi alle professioni giuridiche tradizionali, possono trovare un'ampia gamma di collocazioni nella società, soprattutto in quei settori dove la conoscenza delle norme giuridiche e la cultura della mediazione risulta funzionale all’esercizio di profili professionali quali consulente del lavoro, operatore giuridico d’impresa, cancelliere, criminologo, assistente sociale", spiega il preside Alberto Febbrajo nella speciale pubblicazione dell'Ateneo dedicata all'orientamento.
Quest'anno la Facoltà propone tre corsi triennali – Scienze giuridiche applicate, Scienze dell'amministrazione e Teorie, culture e tecniche per il servizio sociale -, due corsi magistrali – Scienze delle pubbliche amministrazioni e delle organizzazioni complesse e politiche e Programmazione dei servizi alla persona, e il tradizionale corso di laurea a ciclo unico in Giurisprudenza. Quasi tutti i corsi prevedono anche servizi di didattica on line, per supportare lo studio di chi non può frequentare le lezioni.
"Non mancheranno le iniziative di approfondimento, che spesso rappresentano un’occasione proprio per gli studenti più brillanti", aggiunge il delegato all'orientamento Filippo Olivelli. "Sono molto soddisfatto della mia scelta nata quasi per caso – testimonia un laureato in Giurisprudenza, Enrico Riganelli - tanto che dopo la laurea mi sono iscritto alla Scuola di specializzazione per le professioni legali, continuando a frequentare la Facoltà. Il mio rapporto con l’Università, quindi, persiste anche dopo la laurea, in un momento in cui non si è più formalmente studenti ma in cui c’è ancora bisogno di imparare molto". |