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n. 20 del 16 febbraio 2009

Comunicato stampa n. 20/2009 di lunedì 16 febbraio 2009

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Dagli Stati Uniti, premio a una ricercatrice dell’Università di Macerata

ElisabettaCrocetti.JPGE’ andato a una giovane ricercatrice del Dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università di Macerata, Elisabetta Crocetti (foto), 28 anni, il premio dell’americana Society for Research on Identity Formation assegnato ogni due anni alla migliore tesi di dottorato sull'identità.

 
La premiazione si svolgerà durante la 16° conferenza della Society for Research on Identity Formation, che si terrà a Monterey (California) dal 26 febbraio al 1 marzo.
“Ringrazio il rettore – dichiara Crocetti - la professoressa Anna Ascenzi (direttrice del dipartimento, ndr) e la professoressa Barbara Pojaghi: grazie al loro sostegno potrò recarmi in California per ritirare il premio”. Elisabetta Crocetti ha svolto il dottorato di ricerca al Dipartimento di Scienze dell’Educazione sotto la supervisione di Barbara Pojaghi e del professor Wim Meeus, direttore del Research Centre of Adolescent Development dell’Università di Utrecht (in Olanda).
Il rettore Roberto Sani esprime le sue più vive congratulazioni per il riconoscimento ottenuto dalla ricercatrice, “riconoscimento – sottolinea - che onora la studiosa e tutto il nostro Ateneo dove la Crocetti svolge la sua attività di ricerca”. Anche la professoressa Ascenzi si è detta “particolarmente orgogliosa per il grande contributo che la Crocetti ha recato non solo alla ricerca, ma al prestigio del nostro Dipartimento”. Non è da meno la professoressa Pojaghi: "Sono molto soddisfatta, ma non stupita di questo risultato, date le evidenti qualità di Elisabetta Crocetti. Spero che l’Università di Macerata non si faccia sfuggire una ricercatrice di questo livello".
 
In questi anni Elisabetta Crocetti ha potuto collaborare con studiosi italiani (Augusto Palmonari e Monica Rubini dell’Università di Bologna), europei (Theo Klimstra, Loes Keijsers e William Hale dell’Università di Utrecht, e Koen Luyckx, dell’Università di Leuven, in Belgio), e americani (Michael Berzonsky della State University of New York e Seth Schwartz dell’Università di Miami). “I continui scambi avuti con loro – racconta – sono stati decisivi nell’aiutarmi a studiare in maniera sempre più approfondita e metodologicamente rigorosa il tema dell’identità”.
La ricerca di Elisabetta Crocetti verte sulla formazione dell’identità in adolescenza. “Durante il mio dottorato – spiega - ho proposto un modello concettuale focalizzato sulla dinamica iterativa attraverso cui l’identità si forma e si modifica nel tempo. Inoltre, ho studiato il rapporto che intercorre tra processi dell’identità da un lato e caratteristiche di personalità, strategie cognitive, manifestazione di problematiche psico-sociali (ansia, depressione e devianza) e relazioni interpersonali dall’altro. Infine, ho esaminato il rapporto tra etnicità e formazione dell’identità, mettendo in luce le difficoltà che gli adolescenti appartenenti alle minoranze etniche devono fronteggiare per poter acquisire un’identità matura. La mia ricerca è stata realizzata in parte in Olanda, su un campione di 2000 studenti, in parte in Italia su un campione di 1000 adolescenti. I risultati degli studi che ho condotto durante il dottorato sono stati pubblicati in due articoli apparsi nel Journal of Adolescence, e in due articoli usciti nel Journal of Youth and Adolescence”. 

 

 

 

 

 

 


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